La nostra visione avviene attraverso una luce che, riflettendo o incidendo, colpisce la nostra retina per poi essere elaborata fino al nostro cervello in un costante processo di traduzione di fotoni e impulsi nervosi, di stimolo e percezione, di diafani e visione. Questa percezione avviene tramite degli elementi invisibili e dalle loro interazioni scaturisce l’immagine che si forma sulla nostra retina: attraverso la luce nel retro degli schermi, dalle sue combinazioni e dalle matrici di filtri colorati, si produce l’immagine digitale. Una cinepresa con una particolare lente permette un notevole ingrandimento e una ripresa attraverso l’immagine e, quindi, di vedere i supporti con i quali uno schermo riproduce un’immagine producendo un’immagine digitale. Tramite questa particolare attrezzatura è stata registrata la riproduzione di uno stesso video attraverso differenti tipologie di schermi e display. Il video originale viene così frammentato, riprodotto e tradotto da una moltitudine di schermi e luce; un vedere attraverso l’immagine la percezione stessa della propria visione. Due voci fuori campo costituiscono la colonna sonora del video e inducono gli spettatori in una sessione d’ipnosi: un non-dialogo attraverso la voce che si sviluppa come un parallelismo tra la creazione di immagini mentali e la produzione di immagini digitali, tra visione e immaginazione.

Imago Iridis
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video 4K
(colore/suono)
loop
2020/2022

In collaborazione con Marcos Lutyens & Bethany Auriel-Hagan

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Esposto in “XIII Premio Combat 2022” Museo Civico G.Fattori, Livorno, 2022